Il territorio e l’ambiente

Giungendo a Gorizia dalla strada statale proveniente da Gradisca, guardando a ponente, si scorge il nucleo abitato di Lucinico: un gruppo di case esposte a sud che si abbarbicano lungo un pendio costituito da un terrazzo alluvionale dell’Isonzo, per raccogliersi poi attorno al campanile. Alzando lo sguardo sulle colline che si elevano a nord del paese, ci si accorge come l’ambito faccia parte di un contesto più ampio, quello del Collio, conosciuto per i suoi rinomati vini. Quest’area geografica, la cui denominazione può esser ricondotta alla dizione friulana Cuei (collina), presenta caratteristiche omogenee. Si tratta della zona situata tra l’Isonzo a est, lo Judrio a ovest, il monte Corada a nord e la Pianura Friulana a sud. I terreni di queste colline si configurano con una morfologia armoniosa e continua: sono composti da formazioni arenacee e marnose in prevalenza stratificate e degradano verso la pianura friulana; alle loro spalle la corona delle Prealpi e più oltre la catena delle Alpi Giulie con il Canin. Queste formazioni geologiche, che sotto l’azione dell’acqua e del gelo si sfaldano, danno origine ad un terreno ricco di sali minerali, molto adatto alle coltivazioni ortofrutticole ed in particolare a quella della vite. Nel corso dei secoli gli agricoltori hanno sempre rivolto particolare cura agli alberi da frutto ed alla vite, costruendo i tipici terrazzamenti dei versanti esposti al sole e facendo sì che questa zona diventasse intensamente e capillarmente coltivata, senza interferire con il suo delicato equilibrio idrogeologico. La rilevanza storica del Collio nell’economia agraria emerge anche da alcuni documenti, nei quali troviamo raffigurati castelli, frutteti, vigneti e le vie ed i percorsi che collegavano villaggi, chiese, palazzi, case rurali; si configurava così una dolce sintesi tra paesaggio agrario, antropizzato e naturale. Oggi, in tale contesto paesaggistico ampio e armonioso, si snoda tra vigneti, campi seminati e brevi aree boschive una pista ciclopedonale. Dalle vicinanze dell’antica chiesetta di San Rocco ha inizio un percorso grazie al quale si raggiungono i paesi limitrofi, la Slovenia, la pista ciclopedonale del Versa e quella realizzata e in fase di ampliamento che interessa la Regione Friuli Venezia Giulia. Il clima è generalmente mite, tanto che, alla fine dell’Ottocento, queste terre costituirono anche un’attrattiva turistica, assieme alla vicina Gorizia che si era meritata il titolo di “Nizza Austriaca”.